mercoledì 19 marzo 2008

3 MOTIVI PER IMPEGNARSI

"Dobbiamo saper essere conservatori sul terreno dei grandi valori,
riformisti su quello delle politiche istituzionali,
liberali nell'economia e
democratico-cristiani nelle politiche sociali,
privilegiando, sempre e comunque, la difesa in concreto
della dignità di ogni singola persona umana". (Helmut Kohl)

Perché ho deciso di rientrare in prima persona?
I motivi sono principalmente 3, cercherò di riassumerli tracciandone i vari livelli di appartenenza.
Il primo, il più sentimentale, è semplicissimo: la politica è una passione ma nello stesso tempo è anche un virus. Una volta che ti ha contagiato, difficilmente riesci a debellarlo.
Il secondo, è politico. Poter contribuire alla costruzione di un grande nuovo partito liberale e democratico.
Il terzo motivo è squisitamente amministrativo: la nostra regione, così come la maggioranza dei nostri Comuni non brillano per il buongoverno...non considero le Province...dato che tutti stanno promuovendo la loro futura eliminazione!
Stiamo vivendo una crisi profonda della politica, forse, e meglio, paghiamo il prevalere della non politica: la speranza è che in noi rimanga la passione. L’affrontare la concretezza della quotidianità e l’appartenenza alla normalità dei cittadini deve consentirci di sviluppare idee e soluzioni.
Le piccole e medie imprese che, non dimentichiamoci sono il cardine dell'economia che produce, si trovano sole ad affrontare le mille difficoltà che ogni giorno appaiono sulla loro strada. Il grande capitale da una parte, e la cooperazione dall’altra le stritolano attraverso continui provvedimenti, talvolta camuffati da liberalizzazioni, mirati a favorire solo le grandi organizzazioni.
La gestione del credito sta diventando soffocante, le normative europee e non solo, hanno portato la piccola impresa ad una condizione quasi impossibile nei rapporti con le banche, i nuovi standard porteranno presto molti ad essere nella incapacità di chiedere fidi o prestiti, l'accentuazione della tecnicità, persino nel pagamento delle imposte, ha portato ad ulteriori aggravi e grandi difficoltà per chi non è fortemente strutturato, pensiamo ai milioni di piccoli artigiani alle prese con l’invio telematico della modulistica!!!
C'è la necessità non procrastinabile di diminuire le spese del nostro Stato .
Dobbiamo sostenere un federalismo fiscale che non serva a scardinare la struttura dello Stato, ma serva a rappresentare ad ognuno i propri limiti ed i propri doveri.
L'appartenenza al mondo cattolico è ormai un qualche cosa che, nell'immaginario collettivo, ha assunto una propria dimensione autonoma; non esiste più la mediazione della politica, esiste l'affermazione dei principi che sono prima e sopra l'appartenenza di un partito all'area cattolica. E' quindi più utile l'esempio che il principio...

Claudia Palazzetti lascia l'UDC per PDL

Claudia Palazzetti, aderisce al nuovo progetto politico del Popolo delle Libertà. La rappresentante della componente dei Popolari Liberali dell'UDC della Provincia di Pesaro e Urbino, rassegna le dimissioni dal partito.
"Sono consigliere nazionale del partito UDC dal congresso di aprile 2007, eletta nella componente di minoranza del 14% guidata da Carlo Giovanardi ed Emerenzio Barbieri, che avevano presentato una lista di dissenso rispetto alla linea di Baccini, Tabacci, Cesa e Casini.
A Verona con Silvio Berlusconi, in novembre, la componente dei Popolari Liberali aderì al progetto della costituente del PDL, costola italiana del Partito Popolare Europeo.
Per questo progetto ho rassegnato le mie dimissioni dall'UDC, ed invito i tanti cari amici con i quali ho collaborato in questi 13 anni di vita politica a collaborare per questo nuovo e grande soggetto politico.