Sono un architetto e da quando sono nata abitato in un quartiere vicino a Piazzale della Libertà.
E’ un quartiere che si è sviluppato dal 1920 in poi, in cui convivono in modo civile ed educato diversi “ceti sociali”…lo so, lo so, la locuzione non è politically correct, ma esprime sinteticamente il concetto.
Nel quartiere ci sono anche alcune Chiese, dotate di spazi aperti dove in adolescenza ho trascorso il tempo libero, facendo sport, chiacchiere e dove ho imparato alcune regole di convivenza e anche di educazione, che si sono aggiunte a quelle che la mia famiglia mi aveva già trasmesso.
I parroci che ci ospitavano non erano invadenti, ma vigilavano su alcuni grandi principi, soprattutto il rispetto e l’amore verso il prossimo e la non violenza, né fisica né psicologica.
Ma il Piazzale della Libertà è stato il mio riferimento.
C’erano e ci sono ancora altri quartieri, le cui Piazze o le cui strade sono intitolate alle vittime/eroi del Comunismo o del Fascismo, quartieri che onestamente ho frequentato poco, ma sono amica di alcuni dei residenti.
Intorno al suddetto Piazzale della Libertà ci sono molte abitazioni, ville, villette, condomini, negozi ed alberghi….qualche discussione, ovvio, nasce o per questioni di scelte strategiche per il futuro del quartiere o per questioni di convivenza per chi ha esigenze diverse, ma senza grandi scandali, le vicende si aprono e si chiudono nelle sedi opportune, qualche volta anche in tribunale. E’ chiaro, che come accade in democrazia, le scelte strategiche le decide la maggioranza, scelte non sempre condivisibili ma civilmente contrastate.
C’è un condominio, che si chiama PDL, nel quale mi sono trasferita da un paio d’anni, con tutta la mia famiglia, ho lasciato un condominio molto più piccolo, si chiama UDC. L’ho fatto perché ci era stato promesso dal proprietario della maggior parte dei milllesimi che abitando tutti insieme saremmo stati più forti nel contrastare scelte inopportune per lo sviluppo del quartiere e avremmo anche ampliato il condominio per ospitare nuove famiglie, single e tutti coloro che avessero desiderato avvicinarsi a quel famoso Piazzale della Libertà.
Il condominio UDC, per quanto mi riguarda era un po’ vetusto, piccolo e con investimenti da fare, dibattuti in assemblea condominiale, che non condividevo, troppo vicino alla Chiesa, i cui parroci oggi mi appaiono un po’ troppo invadenti, colpa della mia età!
Grazie a chi mi ha proposto di traslocare con un discreto anticipo rispetto a tanti altri, mi sono “comperata” un piccolo appartamento nei piani intermedi.
Ho pochi millesimi ma una vista accettabile.
Al piano attico ci abita il proprietario, che ha la maggioranza dei millesimi, quindi molte unità immobiliari per lo più allocate nei piani alti, dove ha provveduto a sistemare i suoi collaboratori.
Molti di loro non pagano né l’affitto né il condominio, anzi la maggior parte ha un contratto di comodato d’uso gratuito perpetuo e percepiscono anche un lauto stipendio.
Nell’attico, ogni tanto succede qualche casino, fatti privati…certo, ma la confusione si ripercuote su tutto il fabbricato e non solo nei piani subito sottostanti.
In verità coloro che abitano nei piani alti sono spesso invitati nell’attico, quindi non si lamentano, ma le strutture portanti, è noto, trasmettono rumore in verticale, quindi anche chi abita ai piani bassi (proprietari che come me hanno investito la loro piccola dote) vengono coinvolti e travolti dagli eventi.
Nessuno dei condomini però ha un luogo fisico dove inviare eventuali comunicazioni e lamentele, e anche poco coraggio di dire al proprietario di maggioranza che è deluso dell’investimento che ha fatto, un po’ per timore reverenziale, un po’ perché ha anche altro di cui occuparsi, magari lavora!
Inoltre, a parte il casino, il condominio avrebbe necessità di essere ristrutturato, dati per scontati alcuni vizi di costruzione (muffa compresa)…ma senza la maggioranza dei millesimi…nisba! Non c’è mai stata un’assemblea di condominio ove dibattere civilmente di queste problematiche, gli amministratori di Condominio, sono 3, ognuno di loro in altre faccende affaccendato quindi indisponibili a colloquiare. Nel frattempo i problemi del quartiere permangono, quelli del condominio aumentano, ed in barba al nome del Piazzale…mi sento prigioniera!
Urge la costruzione di un nuovo condominio, vicino a Piazzale delle Libertà!