giovedì 4 marzo 2010

IMPEGNO PERSONALE PER LA LEGISLATURA 2010 - 2015

“Il voto più vicino a te”

Il quadro della nostra provincia è lo specchio di una politica vecchia, arroccata su logiche obsolete e fortemente conservatrici che poco ha fatto in termini di sviluppo economico, di salvaguardia del territorio, di potenziamento delle infrastrutture viarie e sanitarie, di autosufficienza energetica, di ristrutturazione e ridimensionamento della governance amministrativa. Dall’altra parte questa vecchia politica molto ha richiesto ai suoi cittadini in termini di tassazione: lo dimostra il dato Irap della Regione Marche, attualmente tra i più alti d’Italia. A questo si aggiungono le ansie e le preoccupazioni per l’arresto della crescita economica, per la contrazione dei posti di lavoro, del reddito e per l’arretramento degli attuali livelli di vita. Ecco perché la nuova strategia di Governo Regionale deve occuparsi di riattivare lo sviluppo sociale ed economico, garantire la più ampia estensione dei benefici e offrire più qualità con particolare attenzione al mondo delle donne e dei giovani. Per raggiungere queste finalità abbiamo individuato otto linee di intervento.

SANITA’

Il sistema che maggiormente rivela il fallimento della politica di centro sinistra è la Sanità. E’ necessario distribuire le risorse economiche più equamente, per garantire servizi sanitari di qualità in tutta la Regione ribaltando le attuali logiche di accentramento clientelare; ripensare i piani sanitari, razionalizzare l’offerta ospedaliera, abbattere le liste di attesa e la mobilità passiva, ridurre i tempi di intervento, coinvolgere gli enti locali nell’individuazione di un piano mirato ai territori di riferimento e riorganizzare le strutture. Tutto questo deve partire con un progetto che preveda la costituzione di un Ospedale Unico per Pesaro e Fano che riunisca le eccellenze di entrambe le aziende. Tale progetto rappresenterebbe la costruzione di un Polo Nord della Sanità capace di competere con la Sanità del Sud delle Marche, annullando gli attuali squilibri e consentendo la crescita delle prestazioni, la razionalizzazione del personale e dei costi per lo sviluppo dei servizi ospedalieri e sanitari.

ISTRUZIONE: DALL’INFANZIA ALL’UNIVERSITA’

La scuola è un momento formativo indispensabile per lo sviluppo e la crescita delle nuove generazioni. Per questo è necessario ripensare all’intero sistema, per un moderno approccio all’istruzione: attraverso la realizzazione di Campus è possibile affiancare all’attività didattica forme di aggregazione sociale per un servizio integrato di qualità che contribuisca alla costruzione dell’identità individuale e collettiva. Nella stessa direzione va il potenziamento dell’offerta scolastica dell’entroterra per una riduzione della mobilità passiva e per favorire l’accesso ad un numero maggiore di discipline attraverso un atto di indirizzo che solleciti le province all’attuazione di un piano di istruzione calibrato sui bisogni dei territori. Non solo: per le scuole materne è necessario ampliare il calendario scolastico e attivare percorsi di sostegno all’educazione. Per le scuole elementari si propone il ripristino del doposcuola con discipline di approfondimento e svago come la musica o lo sport di gruppo.
Ampio il capitolo dell’Università che necessita di una ristrutturazione amministrativa e di un ridimensionamento economico e delle offerte didattiche dell’Ateneo urbinate. La scelta di creare un polo universitario nella città di Pesaro, con un’offerta formativa già fruibile nella città Ducale, è stata tra le iniziative più miopi degli ultimi anni. L’Università a Urbino rappresenta un indotto economico essenziale per il Montefeltro, dal momento che attualmente il territorio è carente di alternative turistiche ed industriali. Urbino deve diventare un’officina di talenti tecnici, informatici, commerciali, sanitari e di tutte quelle professionalità richieste dal nostro territorio attraverso la sostituzione delle facoltà meno appetibili per il mondo del lavoro e il potenziamento dell’offerta formativa disegnata in base alle esigenze e alle richieste espresse dal tessuto economico e sociale dell’intera regione.

GOVERNO DEGLI ENTI E IMPRESE PRODUTTIVE

Le Marche dovranno poter incidere nelle scelte strategiche dell’intero paese sviluppando capacità di rappresentanza nelle sedi nazionali ed europee. Il Governo Regionale dovrà condividere e operare nuove scelte per il sostegno alle attività produttive con particolare attenzione nei confronti delle Piccole e Medie Imprese (PMI). Si tratta di avviare una politica di sistema e di rete per rilanciare l’economia marchigiana. Fondamentali per realizzare tali obiettivi saranno gli investimenti in ricerca ed innovazione in collaborazione con le università marchigiane: si tratta di favorire la formazione avanzata - professionale e manageriale; al contempo è necessario agevolare l’accesso al credito per piccoli e giovani imprenditori, garantire il credito alle imprese consolidate per proteggere gli investimenti e l’occupazione, mirando ad un sistema di Credito Assistito in accordo con le banche del territorio. Il Governo Regionale dovrà inoltre elaborare una nuova legge urbanistica per rilanciare l’attività edilizia ed il suo esteso indotto, razionalizzando i vincoli nel rispetto dell’ambiente.

TURISMO

Il turismo attualmente si concentra solo sulle località balneari e su alcune città di interesse storico ed artistico. Si tratta di un settore da tempo abbandonato a se stesso. Al contrario, deve divenire il settore strategico dello sviluppo mediante un piano a medio e lungo termine nel quale investire risorse pubbliche e private. Si tratta di valorizzare l’intero patrimonio culturale, artistico, architettonico, museale, paesaggistico e ambientale. Ecco quattro interventi dai quali partire:

• Incentivare il turismo scolastico in alcuni comuni della fascia collinare-montana attraverso il recupero del patrimonio edilizio e attivando percorsi di interazione con l’estero, dare vita a nuovi e significativi rapporti di interscambio culturale con forti implicazioni sociali ed economiche a favore di territori per troppo tempo posti ai margini dello sviluppo;
• Al fine di incentivare la conoscenza e la fruizione dei luoghi di eccellenza della nostra provincia, puntiamo alla valorizzazione dei siti panoramici presenti dalla costa all’entroterra con la realizzazione, ad esempio, di spazi aperti per manifestazioni culturali e musicali in grado di esaltare le peculiarità dei territori;
• Valorizzare la vicenda di Paolo e Francesca resa immortale da Dante, realizzando un parco tematico di respiro nazionale e internazionale nel territorio del Comune di Gradara;
• Attivare una struttura snella costituita da una rete di contatti, di collegamenti virtuali e non, per incentivare sinergie all’interno del comparto turistico e del suo indotto al fine di promuovere la regione e i suoi “territori” in Italia e all’estero.

TERRITORIO E INFRASTRUTTURE

La morfologia della nostra provincia è la prima cosa di cui dobbiamo tenere conto se vogliamo ricostruire il futuro delle Regione. Per rilanciare l’intero settore economico è necessario ripensare a buona parte del sistema viario che penalizza le zone dell’entroterra. E’ necessario portare a termine i progetti in corso e realizzarne di nuovi. Per questo tra le priorità emerge la creazione di un sistema portuale regionale che migliori l’efficienza e la produttività dei porti di Pesaro e Fano. E’ altrettanto necessario portare a compimento il progetto della Flaminia su rotaia, già elaborato e approvato dagli enti interessati che prevede una linea ferroviaria Roma- Perugia - Urbino - Rimini - Venezia che toglierebbe dall'isolamento l’entroterra della Provincia di Pesaro. Tale progetto, inoltre, completerebbe il sistema regionale dei trasporti a livello stradale insieme alla Fano – Grosseto e la terza corsia dell’Autostrada A14. Non meno importante è lo sviluppo di collegamenti tra la costa pesarese e l’entroterra, per un trasporto aperto a più categorie di utenti. Una metropolitana leggera di superficie, sull’asse Pesaro – Gallo di Petriano – Urbino, infine, rappresenterebbe uno strumento a disposizione dei lavoratori pendolari delle zone industriali del distretto provinciale, nonché un mezzo di trasporto aperto alla collettività con particolare beneficio della mobilità giovanile.

SICUREZZA

Oggi più che mai la sicurezza sociale è una condizione indispensabile per poter guardare serenamente al futuro.
Si tratta di garantire la sicurezza sul lavoro monitorando ed esercitando un’incisiva azione di sensibilizzazione e formazione, collegato ad una legge regionale “Premio Sicurezza”, da erogare a tutti i lavoratori in funzione del minor tasso di infortuni raggiunto.
Si tratta di garantire la sicurezza ai nostri anziani con la creazione di una Rete regionale di protezione ed assistenza alla persona realizzata integrata con le associazioni di volontariato.
Si tratta di garantire la sicurezza ai nostri figli attraverso il controllo dei luoghi ricreativi con incentivi, anche economici, alle associazioni che si occupano, dopo la scuola, dei ragazzi.
Si tratta di garantire la sicurezza di vivere con qualità e dignità la propria esistenza, attraverso la promozione di interventi che portino all’integrazione sociale e alla tolleranza.

I DIRITTI DEI CITTADINI E LE POLITICHE DI GENERE

Una società fondata sulla conoscenza garantisce a tutti strumenti di crescita e pari opportunità di partecipazione: scuola, assistenza sanitaria, giustizia e sicurezza. Per tradurre in realtà questo modello è essenziale: informare e coordinare le iniziative per l’utilizzo dei Fondi Europei, come ad esempio la realizzazione di asili nido e micro-nidi nei luoghi di lavoro; promuovere la gestione di nuovi modelli di lavoro (telelavoro, part-time trasversale) mirati a favorire il raggiungimento di una più equa cittadinanza di genere; mettere in atto azioni di prevenzione e di contrasto delle discriminazioni razziali predisponendo un osservatorio della socialità in concerto con la Facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino finalizzato a registrare, monitorare e studiare i fenomeni nel mondo del lavoro e della vita sociale ed attivare una collaborazione con gli enti locali per contrastare i fenomeni di intolleranza e razzismo.

ENERGIA

Pur consapevoli che le fonti tradizionali (carbone, petrolio e gas) saranno ancora per molti anni fondamentali per colmare il deficit energetico del nostro Paese, non vi è dubbio che l’obiettivo dell’autosufficienza energetica del territorio marchigiano è raggiungibile attraverso gli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti.. Per quanto concerne le fonti di energia alternativa, in particolare il settore dell’energia solare va detto che se da un lato risulta positivo per il non inquinamento e l’occupazione, dall’altro, allo stato attuale comporta costi per l’esecutività degli impianti a carico della collettività e forti spese di manutenzioni annue, il che ne rende problematica l’attuazione, con risultati che solo in piccola parte possono rispondere positivamente al fabbisogno energetico regionale.

AGRICOLTURA

E’ importante affidare all’agricoltura, oltre ai compiti “tradizionali”, anche la difesa, la tutela e la preservazione dei territori rurali, per la conservazione dell’ambiente, del paesaggio e della salute del cittadino, consentendo ai residenti in aree agricole un’alta qualità della vita, ed agli ospiti (B&B, country house, agriturismi) di vivere emozioni intense ed appaganti, ed ai consumatori attenti all’origine territoriale dei prodotti, di acquisire beni naturali e genuini. Tale condizione costituisce la base per ogni azione di intervento strutturale in materia. Ciò premesso, affinché “il sistema agricolo regionale”, possa migliorare la propria competitività è fondamentale porre in essere una politica per:
- elaborare agili quanto incisivi programmi di intervento che indichino con chiarezza gli obiettivi da perseguire nel medio e lungo periodo, procedure e risorse da impiegare, modalità del monitoraggio dei risultati al fine di apportare in itinere le necessarie correzioni di rotta;
- favorire la costituzione di migliori assetti imprenditoriali, aziendali, economico-produttivi, anche a livello consortile;
- tutelare le produzioni regionali tipiche, impedendo che attraverso la loro dequalificazione e l’introduzione di elementi distorsivi del mercato, venga meno il valore aggiunto in esse contenuto;
- introdurre i “country market”, tesi alla difesa dei consumatori mediante l’offerta diretta delle produzioni locali e la contemporanea vivacizzazione dei centri urbani in funzione commerciale.

COMMERCIO

Particolare attenzione va rivolta all’equilibrio dinamico tra piccola, media e grande distribuzione, in quanto quest’ultima da alcuni anni, è stata particolarmente favorita con l’insediamento nelle “nuove periferie” di grandissime strutture. Queste hanno impoverito e mortificato strade e luoghi storici del territorio, sottraendo ad essi una pluralità di qualità funzionali e simboliche di ordine sociale e culturale che costituiscono un patrimonio irrinunciabile della comunità insediata. Tale patrimonio, mediante un opportuno ammodernamento, va salvaguardato e potenziato per coniugare passato e futuro e produrre anche benefici effetti pluri-settoriali per il turismo, l’enogastronomia e l’artigianato, soprattutto quello artistico.