C’è tutto il gotha del Pdl, ma anche qualche avversario (come Mauro Mosconi di Vivi Pesaro), ad aspettare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi che giunge a Pesaro al termine del suo giro elettorale, dopo i bagni di folla di Urbino e Macerata Feltria.Giovanardi non si concede subito al numeroso pubblico di supporter che lo aspetta, prima si concede una passaggiata defatigante tra un negozio di filatelia, sua grande passione, nel centro storico ed uno sguardo alla spiaggia con i primi bagnanti. Ma quando arriva, circondato dal candidato alla presidenza della Provincia Roberto Giannotti, dal pretendente sindaco Piergiorgio Cascino e dalla "padrona di casa" Claudia Palazzetti, l’accoglienza è calorosa. E Giovanardi la cavalca, puntando sui valori che la sua gente apprezza particolarmente, dalla famiglia alla difesa delle recenti politiche sull’immigrazione messe in atto dal governo, fino alla lotta al "nemico rosso". "Sorvolando l’Adriatico, che dall’alto pare un lago - spiega Giovanardi - si vedono l’Italia e l’Albania. Si vede cosa è diventata l’Italia, dalle condizioni disastrose con cui è uscita dalla guerra, e cosa è diventata l’Albania. Cosa è stato capace di fare un paese che nel ’48 ha scelto Don Camillo invece di Peppone e chi invece ha costruito bunker ed aveva una costituzione che negava l’esistenza di Dio. Ora anche D’Alema e Veltroni rivalutano De Gasperi, magari tra 20 anni diranno che aveva ragione Berlusconi. Intanto quando vado all’estero, anche in Russia, mi guardano incuriositi quando racconto che in tanti posti, come nella mia Modena o anche qui, ci sono ancora i comunisti o chi governa alleato con loro. Ma la prossima volta che tornerò qui, so che vi troverò sindaco e presidente". Invito raccolto al volo da Giannotti e Cascino. "Andremo al ballotaggio - spiega spavaldo il candidato alla presidenza della Provincia - e lì si vedrà la forza del nostro elettorato"; "Vinciamo insieme - aggiunge Cascino - la sfida alla crisi economica e anche etica".