domenica 17 gennaio 2010
PALE EOLICHE
In varie zone interne della nostra provincia è in atto un dibattito molto animato sulla possibilità di installare impianti eolici per produrre energia.
Noto con sorpresa un quasi silenzio - assenso da parte dei vertici del PD.
Ancora una volta le popolazioni più deboli, in numero di voti, sono oggetto di decisioni calate dall’alto.
I cittadini di Piobbico, Urbania, Cagli ed Acqualagna si sono accorti solo da poco di quanto si stava progettando sui loro crinali, come il Furlo, Paganuccio, Montiego; crinali appenninici paesaggisticamente da tutelare che potrebbero veder compromessa la loro bellezza.
Evidenzio la latitanza dei movimenti ambientalisti e dei politici eletti in quei territori.
Eventuali interessi economici - politici non possono prevaricare l’interesse dei cittadini. Forse il silenzio - assenso è dovuto al fatto che dietro queste enormi pale eoliche ci siano interessi politici che non fa comodo fare emergere e rendere pubblici.
In questa fase tutto è lasciato alla discrezionalità del Governatore Spacca nella totale assenza dei partiti che lo sostengono e le decisioni vengono prese dall’asse politico Ancona – Fabriano.
È scellerato ed incoerente realizzare impianti eolici nel nostro entroterra: dai torricini di Urbino, patrimonio dell’Unesco, non sarà più possibile ammirare i paesaggi dipinti da Piero Della Francesca.
Si vogliono valorizzare le Marche, ma risulta che già alcuni stranieri hanno intenzione di rivendere i casolari che hanno acquistato.
Esistono altre forme di energia alternativa e pulita, che sono oggettivamente più rispettose dell’ambiente ed efficienti economicamente, fonti di nuovi posti di lavoro, quali gli impianti fotovoltaici da realizzare sia su proprietà pubbliche che private, gli impianti a biomasse (da non confondere con gli inceneritori) per il teleriscaldamento e non ultime le centrali di cogenerazione o trigenerazione.